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Chiese Rupestri
Tra le chiese rupestri la più organica dal punto di vista strutturale è quella di SANTA MARGHERITA interamente scavata nel tufo, risalente al 1200. Scoperta da Gian Battista Guarini, è a una sola navata ed è affrescata su tutte le pareti tranne nelle cappelle vicine alla zona absidale. Sono raffigurati l'arcangelo Michele, la Madonna con Bambino, S. Giovanni Battista, Cristo in Trono, S. Basilio, S. Nicola e, nella volta absidale, il Cristo Pantocratore. Nell'affresco di S. Margherita, sopra all'altare principale, e in quello di S. Lucia e S. Caterina si innestano alcune suggestioni di gusto nordico. Sulle pareti di sinistra compaiono scene dei tre Martiri S. Andrea, S. Stefano e S. Lorenzo che assumono una posizione cardine nello sviluppo di un linguaggio che si va gradualmente spogliando delle reminiscenze bizantine e che sfocia nel 'Contrasto dei Vivi e dei Morti' in cui i 'morti' sono colti nell'atto di apostrofare i 'vivi'.
Tra i personaggi appaiono nella cappella tre figure laiche in tenuta da falconieri. Nel 1993 il napoletano, Raffaele Capaldo, ha sviluppato la tesi secondo cui i tre laici, sarebbero i componenti della famiglia imperiale sveva: Corrado, figlio di Federico II, l'imperatore e sua moglie Elisabetta d'Inghilterra, in tenuta da falconieri in quanto Federico 'doveva essere riconosciuto dai popolani che frequentavano l'umile chiesetta ed erano abituati a vederlo in tenuta venatoria'.
Il messaggio è fin troppo palese. L'anonimo frescante intendeva ricordare attraverso l'orrore delle raffigurazioni, dal ghigno del teschio ai vermi che brulicano nel loro ventre, che la morte non risparmia nessuno, neppure gli imperatori.