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Episcopio
L'originale edificio normanno (eretto intorno al 1093) è stato ampliato da Gaspare Loffredo (vescovo di Melfi dal 1472 al 1480) e da Matteo Bramano (1591-1594), ed in parte rifatto in stile barocco dai vescovi Antonio Spinelli (1696-1724) e Pasquale Teodoro Basta (1748-1763). Cesare Malpica nel suo reportage sulla Basilicata sostiene nel 1846 che: 'L'Episcopio con la sua lunga facciata, col grandioso cortile, con la maestosa scala, con le vastissime sale, colle adorne stanze va certo posto fra i primi del Regno, e forse, ancora non ha uguali'. Da ammirare l'ampio giardino recintato voluto dal vescovo Mario Rufino (1547-1558), il salone degli stemmi ideato dal vescovo Basta, la sala del trono, con le pareti affrescate, la fontana del tardo 700 che adorna il cortile interno e l'ampio scalone a forbice che ricorda i palazzi nobiliari napoletani.
All'interno i saloni ospitano oggi un'interessante pinacoteca ricca di paramenti sacri e di dipinti di soggetti religiosi e laici che vanno dalla scuola di Nicola da Tolentino attestato al secolo XV a opere di Cristiano Danona.